Da diversi anni Banca d'Italia acquista, secondo i programmi stabiliti dalla BCE a favore dei paesi dell'area euro, un certo ammontare di titoli del debito pubblico italiano. Gli interessi che paghiamo per questo debito sono inferiori alle somme che Banca d'Italia versa, a sua volta, allo Stato sotto forma di dividendi e imposte.
Sul bilancio 2020 di Banca d'Italia leggiamo che il reddito derivante dai titoli di Stato, detenuti nell'ambito dei programmi d'acquisto stabiliti dalla BCE, è distribuito per intero alle banche centrali nazionali, le quali posseggono anche i titoli sui quali maturano tali interessi, a meno che il Consiglio di quest'ultima decida diversamente. Cosa peraltro mai avvenuta negli ultimi anni.
Estratto del Bilancio Banca d'Italia 2020, pagina 39 |
Sempre nel bilancio di Banca d'Italia troviamo, per ogni anno, i dati relativi agli interessi attivi maturati sui suddetti titoli di Stato. Oltre a quelli acquisiti nell'ambito dei programmi della BCE, nella mia analisi, ho considerato anche i proventi legati ai titoli di debito pubblico detenuti ex lege 289/2002.
Interessi attivi annuali divisi per programma d'acquisto. Valori in milioni di euro (Fonte: elaborazione dati bilanci Banca d'Italia dal 2010 al 2020) |
Estratto dello statuto di Banca d'Italia del 15 febbraio 2016 |
- la lettera "E": l'incasso totale dello Stato, a sua volta determinato dalla somma delle lettere "C" (dividendi) e "D" (imposte)
- e la lettera "A": l'ammontare degli interessi, pagati da noi, e maturati annualmente sui titoli del debito pubblico acquistati da Banca d'Italia.