Per cominciare suggerisco di partire dalla tabella qui sotto, pubblicata dall'Istat a marzo 2025, che si riferisce alla rappresentazione delle principali componenti del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell'anno 2024 nelle tre modalità di calcolo previste dalla tecnica: dal lato della produzione (o dell'offerta), dal lato della spesa (o della domanda) e da quello del reddito.
IL PIL DAL LATO DELLA PRODUZIONE
Il PIL è calcolato dalla differenza tra il valore della produzione (i ricavi di vendita del produttore) e i costi esterni di produzione (che sono quelli dei materiali e dei servizi necessari a produrre). Il risultato di quest'operazione è chiamato valore aggiunto e corrisponde alla "torta" che viene ripartita fra i profitti (che vanno a remunerare i capitali investiti) e gli stipendi (che invece ripagano il lavoratore). Per trovare il PIL partendo dal valore aggiunto bisogna sommare le imposte indirette (essenzialmente l'iva) e sottrarre i contributi ai prodotti. In pratica, queste due ultime voci rappresentano un ulteriore 12%.
IL PIL DAL LATO DELLA SPESA
In questa modalità il PIL è la somma di diverse grandezze. Innanzitutto i consumi delle famiglie e quelli dell'amministrazione pubblica. Non deve stupire il fatto che la spesa pubblica, esattamente come quella privata, sia una componente positiva del PIL. Perché dovrebbe essere diverso? Le spese di un soggetto, privato o pubblico, sono sempre i guadagni di qualcun altro! Si faccia però attenzione a una cosa importante: i consumi dell'amministrazione pubblica non sono tutta la spesa pubblica, che è molto più elevata (circa la metà del PIL) ma solo una parte di essa. Non comprendono i trasferimenti, come ad esempio le pensioni o gli stipendi della pubblica amministrazione. Questi entreranno a fare parte del PIL come consumi privati, una volta spesi dai percettori (le famiglie). Ai consumi vanno aggiunti gli investimenti, e la differenza tra esportazioni e importazioni. Le importazioni vanno sottratte in qualità di reddito dell'esportatore straniero (quindi di PIL di un altro paese) ma non sono solo una componente negativa, in quanto rappresentano anche un guadagno per il soggetto residente che rivende, sul proprio territorio, la merce acquistata all'estero.
IL PIL DAL LATO DEL REDDITO
Il PIL si può calcolare anche come guadagno e quindi sommando i redditi di famiglie e imprese (società di capitali, di persone e imprese individuali). A questo valore vanno aggiunte le imposte sulla produzione, quelle sulle importazioni e sottratti i contributi (intesi come sussidi alla produzione).
I calcoli che abbiamo visto fino ad ora sono relativi al PIL nominale o, come viene definito tecnicamente, a prezzi correnti (o di mercato). Esso ha senso come misura del valore per l'anno in corso ma dato che esiste un fenomeno chiamato inflazione, che misura la variazione dei prezzi in percentuale sull'anno precedente, per stabilire la crescita da un anno con l'altro (o in una serie di anni più o meno lunga) si usa il PIL reale o a prezzi costanti. Salvo espliciti riferimenti al suo valore nominale, il dato reale è quello usato per indicare la crescita (o la diminuzione) percentuale del PIL, come nell'esempio qui sotto.
Per calcolarlo bisogna rapportare il PIL nominale di un certo anno al deflatore del PIL dello stesso periodo. Sul database WEO oct.24 si trova sia il PIL a prezzi correnti in euro (Gross domestic product, current prices) che il deflatore con anno base 2020 (gross domestic product, deflactor). Significa che la serie storica presa in considerazione sarà a prezzi costanti dell'anno 2020. Lo svolgimento di questo esercizio lo trovate nella tabella sottostante. Il PIL del 2024 ammonta a 2.181 miliardi di euro nominali ed leggermente inferiore a quello Istat di 2.192 perché i dati WEO di ottobre 2024 sono previsionali. Il PIL a prezzi costanti si calcola dividendo il PIL a prezzi correnti (A) per il deflatore (B) moltiplicato per 100.
Come potete osservare nella figura qui sotto, negli anni precedenti a quello di riferimento (il 2020) il PIL nominale tenderà ad essere più basso di quello reale mentre, a causa dell'inflazione, accadrà il contrario per quelli successivi. 200 miliardi del PIL del 1980 corrispondono a 1.200 a prezzi 2020, mentre i 2.181 miliardi del 2024 a soli 1.930.
Il grafico successivo è costruito sulla base delle serie storiche di Banca d'Italia e mostra l'andamento del PIL italiano, a prezzi costanti 2010, dall'unità fino al 2017. E' interessante notare che a partire dal 2007 si riscontra un'importante anomalia, il PIL smette di crescere e il valore del 2017 risulta essere ancora più basso di quello di dieci anni prima. Anche a causa della pandemia del 2020, abbiamo dovuto aspettare fino al 2024 per superare i livelli precrisi. Secondo i dati disponibili, si tratta della più lunga recessione/stagnazione di tutta la storia italiana (guerre mondiali comprese) ed è stata provocata dalla grande recessione del 2007 e poi dalle misure di politica economica implementate, a partire dal 2011, per riportare in attivo la nostra bilancia con l'estero e per evitare l'uscita dell'Italia dall'euro. Potete approfondire questo argomento su Goofynomics.
Abbiamo considerato fino a questo momento il PIL come misura del valore complessivo di un'economia. Con il PIL procapite, lo stesso valore può essere calcolato come importo medio per abitante. Qui sotto l'andamento di quello italiano che ovviamente (non essendo variata di molto la popolazione) e in tutto e per tutto simile a quello complessivo. Anche questi dati si possono reperire comodamente sul database WEO Oct. 2024 (Gross domestic product per capita, constant prices).
Voglio terminare questo piccolo vademecum con qualche considerazione sull'utilizzo dello strumento del PIL in ambito internazionale. Dato che i vari paesi del mondo hanno monete differenti tra loro, il confronto è eseguito in una moneta comune che di norma è il dollaro USA (la valuta più importante). Per farlo è necessario convertire in dollari il PIL espresso nelle valute locali. Impostando la ricerca GDP (Gross Domestic Product) sul database World Development Indicators si trovano i dati del PIL in dollari a prezzi correnti (GDP current US$) per paese e per anno. Quelli di seguito sono i valori dell'anno 2023 di: USA, UE e Cina.
Il PIL più alto è quello USA (quasi 28 mila miliardi di dollari) seguito da quello UE (18,6 mila miliardi) e dalla Cina (17,8 mila miliardi). Può essere che vi sia capitato d'imbattervi, da qualche parte, in una stima del PIL differente eseguita mediante il metodo della parità dei poteri d'acquisto (Purchasing Power Parity. Abbreviata PPP). Questa rappresentazione (vedi figura sotto) mostra risultati molto differenti in cui è la Cina ad avere il PIL più alto.
L'applicazione del calcolo della parità dei poteri d'acquisto al PIL complessivo è un sistema discutibile che rischia di essere fuorviante, per il semplice motivo che è ponderato secondo il potere d'acquisto della moneta locale. Ovviamente, in Cina un dollaro vale di più che in USA o in UE perché è un paese relativamente più povero dove i prezzi sono più bassi. Questo sistema è inutile se l'obiettivo è farsi un'idea dell'importanza di un'economia rispetto a quella di altri paesi. Ha invece perfettamente senso se si vuole confrontare il PIL procapite, cioè il reddito medio. Dalla figura qui sotto si vede come in Cina si viva mediamente con circa 25 mila dollari annui mentre in UE con 60 mila e in USA con 83 mila (dati 2023 World Development Indicators - GDP per capita, PPP current international $).
Se volessimo rappresentare una serie storica di valori dovremmo farlo (con il dollaro) a prezzi costanti. In questo modo si neutralizzerebbero anche tutte le oscillazioni di cambio fra le diverse valute e quella di riferimento per tutto il periodo considerato. Anche in questo caso potete approfondire il tema su Goofynomics.
Per oggi abbiamo concluso. Avete capito cos'è il PIL? E' un valore che stima la produzione, il consumo e il reddito di un'economia. Nel caso non fosse chiaro: produzione, consumo e reddito sono la stessa cosa vista da lati differenti. Tramite questo parametro possiamo farci un'idea delle condizioni economiche di un paese e quindi anche di come vivono i suoi abitanti, in media, rispetto a noi. Ovviamente il PIL non considera tanti altri aspetti rilevanti della vita. Purtroppo non esiste nessun parametro economico che, da solo, rappresenti un fotografia completa di un paese, dei suoi tanti lati positivi e di tutti i problemi. Conoscere gli indicatori economici, uno per uno, è utile proprio per sapere esattamente cosa misurano e cosa no, nella consapevolezza che quei dati saranno sempre e solo pezzi di una figura più grande.