Questo post è stato scritto grazie alle preziose segnalazioni di @LukeDuke1268. Tuttavia, vorrei precisare che le opinioni di seguito espresse sono soltanto mie.
Quanto segue è una breve analisi a proposito di un argomento d'attualità sul quale è ormai diventato difficile discutere in armonia, senza che la propria opinione venga stigmatizzata. Cercherò di affrontarlo nel modo più delicato possibile. Prima però mi sento in dovere di fare una premessa un pochino più polemica. Spero me la vogliate concedere.
In una società libera, ognuno può pensare ciò che vuole. Non è costretto a "credere nella scienza" o nella religione. Può farsi un'opinione approfondendo un argomento, ascoltando semplicemente le proprie sensazioni, oppure fidandosi di chi meglio crede: un amico, un guru ma anche uno scienziato diverso da quello proposto dalla TV. Insomma, in una società libera tutti possono pensare ciò che vogliono. Giusto o sbagliato che sia, per gli altri.
A questo discorso si può obiettare che ci sono comunque delle regole da rispettare. È vero, com'è vero che se quelle regole sono impopolari, è previsto anche il diritto di protestare. Se preferireste vivere in una società ubbidiente, ordinata, dove la pensano tutti allo stesso modo significa che non vi piace la democrazia, che non ci credete. Anche la democrazia è una fede, c'è chi ce l'ha e chi no. C'è però un punto fondamentale. Se pensate che le decisioni debbano essere prese da "Tecnici" o "Illuminati" perché gli altri, quelli che chiamate "la gente", non capisce, siete voi a essere fuori posto in democrazia.
A chi mi accusa di fare propaganda "No Vax" io rispondo: "Io i "No Vax" non sono sicuro di aver capito chi siano (come i fascisti) e quando vorrò saperlo non lo chiederò di certo a chi etichetta chiunque la pensi diversamente da lui. Inoltre, non accetto lezioni da chi fino ad oggi è rimasto ad ascoltare, senza spirito critico, la propaganda governativa, né da chi da due anni terrorizza ventiquattro ore al giorno il pubblico per convincerlo a prendere le decisioni giuste; o meglio, quelle che qualcuno crede siano giuste".
Fatta la doverosa premessa cominciamo con il primo grafico, qui sotto, che rappresenta l'eccesso di mortalità complessiva degli anni 2019, 2020 e 2021 di una serie di paesi europei (per maggiori informazioni vedi qui).
Da questi dati si nota come sia il 2020 che, in misura minore, il 2021 (anche se non è ancora finito) abbiano avuto una mortalità eccessiva già maggiore di quella 2019, l'anno che ha preceduto la pandemia.
Tuttavia, rielaborando lo stesso grafico per fasce d'età, si scopre che per alcune categorie anagrafiche il 2021 è andato peggio, non solo del 2019 ma anche del 2020. È il caso dei 15-44 anni e, fino alla quarantesima settimana, anche dei 45-64 anni e 65-74 anni.
L'articolo mi piace molto, soprattutto la parte iniziale in cui viene dichiarato il paradigma.
RispondiEliminaSono impaziente di conoscere l'analisi dei dati disponibili a fine 2021.
Un sentito ringraziamento