lunedì 1 giugno 2015

Se il QE della BCE funzionasse davvero, non l'avrebbero fatto

Sul sito dell'associazione A/simmetrie troverete un illuminate articolo che vi suggerisco di leggere (qui). L'autore ci spiega per quali motivi il quantitative easing (QE) della BCE non sarà utile alla ripresa dell'economia europea.

Prima di tutto, come molti di voi che leggono questo blog già sanno, l'aggiustamento dei saldi delle partite correnti dei paesi periferici dell'euro (i cosiddetti PIIGS: Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna) avvenuto tramite la distruzione della domanda interna (nota anche come austerità) è servito proprio a impedire la ripresa, dopo le conseguenze della crisi finanziaria arrivata dagli usa nel 2008. Questo perché la situazione debitoria (di debito privato!) dei PIIGS nei confronti delle banche dei paesi dell'area centrale dell'eurozona stava diventando un problema sempre più grande. E sarebbe diventato ancora più grande se l'economia fosse ripartita, allora come adesso. Quindi, per definizione, chi parla di crescita economica, o è male informato, o lo fa per illuderci. L'euro ha creato degli squilibri di competitività, tra i paesi del centro e quelli della periferia, che la Banca Centrale Europea non è in grado di curare. Semplicemente perché una politica monetaria unitaria non ha il potere di far convergere tassi d'inflazione differenti. E' un po' come un vestito a taglia unica. C'è a chi va largo di vita, a chi va stretto di spalle, e non sta bene a nessuno.

Quanto detto è sufficiente per stroncare alla base qualsiasi tentativo di propaganda politica. Ma voglio dilungarmi solo per aggiungere un altro piccolo dettaglio. Coloro i quali professano la teoria quantitativa della moneta asseriscono che l'aumento della liquidità provoca la crescita dei prezzi. Per dirlo usano questa equazione:

MV = PQ

Dove:
M=quantità di moneta
V=velocità di circolazione della moneta
P=livello dei prezzi
Q=numero di transazioni

Il QE è, molto sommariamente, un acquisto di titoli di stato in possesso delle banche private da parte della BCE. L'idea è che la liquidità originata da quest'operazione, a favore delle banche, dovrebbe arrivare alla famiglie e alle imprese tramite la concessione di credito, facendo in questo modo ripartire l'economia. Tra l'altro, questo sistema di crescita a debito non è molto diverso da quello ha portato alla crisi dell'euro. Purtroppo però le banche non fanno beneficenza, e i soldi li prestano solo a coloro i quali forniscono adeguate garanzie. Del resto, voi li dareste mille euro a qualcuno che non ha molte possibilità di restituirveli? Io non credo.

Dato che in questo periodo l'economia ristagna e i consumi sono molto limitati, il risultato è che le banche non hanno molte opportunità per investire nel settore privato. Quindi si tengono i soldi in cassa, e la quantità di moneta "M" rimane invariata, nonostante la base monetaria sia aumentata. Per questo motivo l'inflazione rimane, più o meno, a zero virgola.

Per chi volesse approfondire l'argomento, l'articolo di cui sopra affronta anche altre questioni, tra cui quella del cambio con il dollaro, del basso prezzo del petrolio, e altro ancora che, comunque, non fanno cambiare la sostanza del discorso.



 



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