Target 2 è un acronimo che indica la principale piattaforma per il regolamento di pagamenti tra banche centrali dei paesi europei (Trans-european Automated Real-time Gross settlement Express Transfer system). In pratica, ogni banca centrale ha una posizione aperta di credito, o di debito, verso la BCE che deriva dalle operazioni avvenute fra le banche del proprio paese e quelle appartenenti al sistema. L'argomento è molto tecnico e meriterebbe un lungo approfondimento di cui, peraltro, non mi sento all'altezza. Per chi ne sentisse la necessità, vi indico alcuni collegamenti utili a tal proposito:
- dal sito della BCE: Cos'è il Target 2
- da Banca d'Italia: Determinants of Target 2 imbalances di MArtina Cecioni e Giuseppe Ferrero
- dal blog Noisefromamerica: I famosi saldi Target 2
Agli altri basterà sapere che quando effettuiamo un'operazione con un residente nell'area euro, ad esempio un acquisto di merce, accadono i seguenti passaggi:
- la nostra banca ci addebita la somma
- sempre la nostra banca, da istruzioni a Banca d'Italia di addebitare il suo conto presso dei lei
- Banca d'Italia, a sua volta, addebita il suo conto presso la Banca Centrale Europea
- la BCE, tramite il sistema Target 2, fa accreditare la somma sul conto, presso di lei, della banca centrale del paese di destinazione
- la banca centrale del paese di destinazione la accredita sul conto della banca presso la quale il nostro fornitore è correntista
- infine, sempre la stessa banca, passa la somma sul conto del nostro fornitore
Fonte: Euro Crisis Monitor |
La questione è quindi chiusa? Non proprio, perché a quel punto un altro europarlamentare ha voluto sapere se la stessa prassi verrebbe adottata anche verso i paesi a credito con il sistema Target 2 che dovessero lasciare l'euro. Ad esempio la Germania dovrebbe ricevere immediatamente dalla BCE il suo saldo attivo pari a circa 750 miliardi di euro? La domanda è lecita, e la risposta più intuitiva dovrebbe essere affermativa. Invece no. Il presidente Draghi, in questo caso, fa appello alla irrevocabilità dell'euro e afferma che non può rispondere a questioni escluse dai trattati.
Soddisfatti? A me sembra che le risposte del presidente Mario Draghi siano in contraddizione l'una con l'altra, e che non risolvano affatto la questione. Ma in fondo è normale, come lui stesso ammette nel secondo caso, il problema non può essere risolto dalla BCE.
Permettetemi infine una piccola battuta sull'irrevocabilità dell'euro. Tutti i banchieri centrali vi diranno che la loro moneta è irrevocabile. D'altronde lo erano anche tutte le valute nazionali preesistenti all'euro, e anche tutte quelle che c'erano prima di queste andando a ritroso nel tempo fino agli albori della storia della moneta.
Di seguito potrete leggere tutti i documenti a cui si fa riferimento in questo post. Così non dovrete fidarvi di me ma solo dei vostri occhi e della vostra capacità di giudizio.
Interrogazione dei parlamentari europei Marco Zanni e Marco Valli al presidente della BCE Mario Draghi dell'8 dicembre 2016. Fonte: Europalamento |
Risposta del presidente Mario Draghi all'interrogazione dei parlamentari europei Marco Zanni e Marco Valli dell'8 dicembre 2016. Fonte: BCE |
Interrogazione del parlamentare europeo Hans-Olaf Henkel al presidente della BCE Mario Draghi. Fonte: Europarlamento |
Risposta del presidente Mario Draghi al parlamentare europeo Hans-Olaf Henkel. Fonte: BCE |
come al solito chiaro e lineare...
RispondiEliminaTroppo buono. Grazie.
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