lunedì 10 luglio 2017

Uscire dall'euro costerebbe all'Italia 300 miliardi?

Qualche tempo fa tenne banco per qualche giorno la discussione sui debiti della Banca d'Italia verso la Banca Centrale Europea nell'ambito del sistema Target 2.

Target 2 è un acronimo che indica la principale piattaforma per il regolamento di pagamenti tra banche centrali dei paesi europei (Trans-european Automated Real-time Gross settlement Express Transfer system). In pratica, ogni banca centrale ha una posizione aperta di credito, o di debito, verso la BCE che deriva dalle operazioni avvenute fra le banche del proprio paese e quelle appartenenti al sistema. L'argomento è molto tecnico e meriterebbe un lungo approfondimento di cui, peraltro, non mi sento all'altezza. Per chi ne sentisse la necessità, vi indico alcuni collegamenti utili a tal proposito:
Agli altri basterà sapere che quando effettuiamo un'operazione con un residente nell'area euro, ad esempio un acquisto di merce, accadono i seguenti passaggi:
  1. la nostra banca ci addebita la somma 
  2. sempre la nostra banca, da istruzioni a Banca d'Italia di addebitare il suo conto presso dei lei
  3. Banca d'Italia, a sua volta, addebita il suo conto presso la Banca Centrale Europea
  4. la BCE, tramite il sistema Target 2, fa accreditare la somma sul conto, presso di lei, della banca centrale del paese di destinazione 
  5. la banca centrale del paese di destinazione la accredita sul conto della banca presso la quale il nostro fornitore è correntista
  6. infine, sempre la stessa banca, passa la somma sul conto del nostro fornitore
E' importante sapere che i rapporti di ogni banca centrale verso la BCE nell'ambito del sistema Target 2 non vengono mai regolati e che ognuno si tiene i suoi crediti e debiti. Fino alla crisi del 2007, i saldi erano erano piuttosto bilanciati. Nessun paese aveva posizioni aperte per un ammontare molto rilevante verso il sistema Target 2. Poi però le cose sono cambiate così:

Fonte: Euro Crisis Monitor
La domanda che ci si pone ora è che fine farebbero i debiti e i crediti di un paese che abbandonasse l'eurozona? Personalmente, credo che il commercio intraeuropeo non finirebbe immediatamente dopo l'uscita di un paese dall'euro, e che quindi ci sarebbe comunque bisogno di un altro sistema che sostituisca l'attuale Target 2. Quindi, non vedo proprio il motivo per cui le passività (o le attività) dovrebbero essere saldate all'istante. La cosa più probabile è che si troverebbe un accordo per andare avanti senza provocare troppi danni a nessuno. Ma questa, evidentemente, è solo una mia ingenua speranza perché il presidente della BCE Mario Draghi, rispondendo ad un'interrogazione del parlamentare europeo Marco Zanni (la storia che vi sto raccontando è sua) ha invece affermato categoricamente che per poter uscire dall'euro si deve prima saldare la propria posizione passiva con il sistema Target 2 (per l'italia pari a circa 340 miliardi al momento dell'interrogazione).

La questione è quindi chiusa? Non proprio, perché a quel punto un altro europarlamentare ha voluto sapere se la stessa prassi verrebbe adottata anche verso i paesi a credito con il sistema Target 2 che dovessero lasciare l'euro. Ad esempio la Germania dovrebbe ricevere immediatamente dalla BCE il suo saldo attivo pari a circa 750 miliardi di euro? La domanda è lecita, e la risposta più intuitiva dovrebbe essere affermativa. Invece no. Il presidente Draghi, in questo caso, fa appello alla irrevocabilità dell'euro e afferma che non può rispondere a questioni escluse dai trattati.

Soddisfatti? A me sembra che le risposte del presidente Mario Draghi siano in contraddizione l'una con l'altra, e che non risolvano affatto la questione. Ma in fondo è normale, come lui stesso ammette nel secondo caso, il problema non può essere risolto dalla BCE.

Permettetemi infine una piccola battuta sull'irrevocabilità dell'euro. Tutti i banchieri centrali vi diranno che la loro moneta è irrevocabile. D'altronde lo erano anche tutte le valute nazionali preesistenti all'euro, e anche tutte quelle che c'erano prima di queste andando a ritroso nel tempo fino agli albori della storia della moneta.

Di seguito potrete leggere tutti i documenti a cui si fa riferimento in questo post. Così non dovrete fidarvi di me ma solo dei vostri occhi e della vostra capacità di giudizio.

Interrogazione dei parlamentari europei Marco Zanni e Marco Valli al presidente della BCE Mario Draghi dell'8 dicembre 2016.  Fonte: Europalamento





Risposta del presidente Mario Draghi all'interrogazione dei parlamentari europei Marco Zanni e Marco Valli dell'8 dicembre 2016. Fonte: BCE



Interrogazione del parlamentare europeo Hans-Olaf Henkel al presidente della BCE Mario Draghi. Fonte: Europarlamento




Risposta del presidente Mario Draghi al parlamentare europeo Hans-Olaf Henkel. Fonte: BCE






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