sabato 14 marzo 2020

Italia Viva e i tagli alla sanità

L'Onorevole Luigi Marattin e il ministro Teresa Bellanova, sostengono che non siano mai stati fatti tagli alla sanità.



Qui sotto potete vedere un grafico pubblicato dal loro partito politico Italia Viva.


Ad un'occhiata superficiale potrebbe effettivamente sembrare che la spesa sanitaria sia aumentata negli ultimi vent'anni. Tuttavia, occorre fare una distinzione tra i valori nominali: che sono quelli indicati nel grafico di Italia Viva; e quelli reali: che non sono "nobili" ma gli stessi importi nominali, depurati dell'effetto dell'aumento dei prezzi avvenuto nel corso di un determinato periodo (ovvero da quella che gli economisti chiamano inflazione).



La differenza la potete notare nel grafico qui sopra, pubblicato dal Prof. Giampaolo Galli dell'Osservatorio sui Conti Pubblici (quello di Cottarelli che, per intenderci, non è esattamente un sostenitore della spesa pubblica). La diminuzione della spesa dal 2011 al 2013 è evidente. Non so se la parola "tagli" si possa applicare solo agli importi nominali ma comunque cambia poco. Sostanzialmente, la spesa non è ancora ritornata ai livelli del 2010. È inutile nascondersi dietro un dito perché le bugie hanno le gambe corte, ma anche le mezze verità. 

Qualcuno potrebbe, a questo punto, pensare che si tratti di una questione di lana caprina, relativa esclusivamente al metodo di misurazione utilizzato tra quelli disponibili. Non è così. Per misurare una grandezza macroeconomica, e il suo l'andamento, non si utilizzano i valori nominali perché essi tendono ad avere un significato molto relativo, soprattutto nel lungo periodo. Diffidate di chi lo fa. 

Peraltro, anche utilizzando come misura il rapporto tra spesa sanitaria e prodotto interno lordo (PIL, cioè i redditi) si osserva un calo, nonostante il PIL nominale sia cresciuto pochissimo. Di seguito un grafico estratto dal database OECD.


Per completezza, di seguito, ho voluto proporvi una serie estratti (che non pretende di essere esaustivo) riferiti ad alcuni documenti tecnici che possono aiutare a comprendere meglio quello che è successo alla spesa pubblica sanitaria negli ultimi dieci anni.

Quarto rapporto sulla Sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale dell'associazione GIMBE: "Nel periodo 2010-2019 sono stati sottratti al SSN poco più di € 37 miliardi, di cui circa € 25 miliardi nel 2010-2015 per la sommatoria di varie manovre finanziarie e € 12,11 miliardi nel 2015-2019 per la continua rideterminazione al ribasso dei livelli programmati di finanziamento"

Documento sulla stato della sanità in Italia, redatto dall'ufficio parlamentare di bilancio a dicembre 2019 (UPB): "Una delle voci di spesa che hanno risentito maggiormente delle restrizioni è stata quella per il personale, con una riduzione in valore assoluto di quasi 2 miliardi tra il 2010 e il 2018, malgrado il parziale recupero nell’ultimo anno grazie alla ripresa della contrattazione. A questo andamento ha corrisposto un ridimensionamento del numero di lavoratori, compresi medici e infermieri, in particolare nelle Regioni in piano di rientro, e un peggioramento delle condizioni di lavoro (orari, organizzazione, contenzioso, ecc.)"

Dal comunicato stampa SIAARTI (Società Italiana Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva) sulle raccomandazioni di etica clinica da seguire per l'emergenza Covid-19. Si tratta dei professionisti ai quali ci affidiamo per le nostre cure, e per quelle delle persone a noi care, e sono anche coloro i quali, loro malgrado, potrebbero essere costretti a decidere chi salvare e chi no, se si dovesse arrivare al punto in cui i mezzi disponibili non fossero sufficienti per tutti: "La domanda che come SIAARTI ci sentiamo di fare in conclusione è dunque se l'insufficienza delle risorse poteva essere considerata, valutata e gestita in precedenza, ma la risposta a questo interrogativo (che si pone oggi di fronte ad un'epidemia che non ha eguali negli ultimi decenni) con ogni probabilità è nelle competenze e nelle disponibilità delle Istituzioni".

Resta da rispondere a una domanda che, immagino, alcuni di voi si stiano facendo: se dire che non sono stati fatti tagli alla sanità è così sbagliato come dici tu, allora come mai dei politici si esporrebbero a simili figuracce?

La risposta è semplice. Da tempo è in corso una battaglia per la privatizzazione del nostro sistema sanitario. La ragione è che questo settore, come direbbero gli economisti, è a domanda inelastica, cioè un malato cerca di curarsi a ogni costo. Questo è un ottimo incentivo per un privato che vuole investire. Purtroppo però, se il malato ha ciò di cui ha bisogno gratuitamente non deve rivolgersi a un privato.

Il fatto è che, come insegna il filosofo americano Noam Chomsky, il modo migliore per privatizzare è tagliare i fondi fino a quando una cosa smette di funzionare. A quel punto, non sarà difficile convincere gli elettori che il privato è meglio. Solo dopo gli elettori si accorgeranno di quanto costa il privato. Basti pensare che negli USA le spese sanitarie per persona solo, di gran lunga, le più alte del mondo e, secondo lo studio Bloomberg 2018, il loro sistema sanitario è agli ultimi posti in classifica, su cinquantina di paesi. Il nostro è quarto e il suo costo è nella media dei paesi OECD. 

Quello che ho ritenuto di dover scrivere su questo argomento termina qui. Spero di essere stato chiaro e il più possibile esaustivo. Ovviamente, quanto da me scritto non chiude l'argomento, perché tanto ancora si potrebbe aggiungere per chi volesse approfondire ulteriormente. Per il momento però vi saluto tutti con un grande in bocca al lupo. 

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