Io credo che la maggioranza delle persone che lavorano non siano dei fannulloni, ma individui responsabili, con i quali è possibile risolvere tanti problemi tramite un confronto costruttivo. Questa però è soltanto la mia opinione. D'altro canto c'è chi è convinto, a torto o a ragione, di essere sopra la media, e che gli altri siano al di sotto. E che pertanto crede che lasciassimo partecipare la gente alle decisioni sarebbe un disastro, perché al massimo penserebbero a come sistemare i propri personali interessi. Sono punti di vista.
Un semplice dato di fatto, invece, è quello qui sotto.
I dati dei due grafici sono disponibili sul database Eurostat qui |
Voglio fare uno sforzo di ottimismo. Quelli forniti da Eurostat sono dati riferiti al 2011, e l'ulteriore calo di PIL avvenuto tra il 2012 e il 2014 potrebbe aver diminuito la distanza che ci separa dalla media europea (media, non eccellenza) di 2-3 miliardi. Ma anche se fosse di 5 miliardi, resta comunque il fatto che mancano ancora all'appello una decina di miliardi l'anno di spesa pubblica.
Quindi: il merito, gli stage aziendali, l'inglese, il taglio degli sprechi, sono tutti argomenti ragionevoli, che non discuto affatto. Anche perché non sarei nemmeno in grado di entrare nello specifico. Ma ciò non solleva i governi, presenti e futuri, dallo spendere molti più capitali per la scuola. Questa dovrebbe essere la premessa di ogni discorso, e la prima pretesa di ogni contribuente.
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