lunedì 18 ottobre 2021

Vaccini e decessi: qualche grafico.

Questo post è stato scritto grazie alle preziose segnalazioni di @LukeDuke1268. Tuttavia, vorrei precisare che le opinioni di seguito espresse sono soltanto mie. 

Quanto segue è una breve analisi a proposito di un argomento d'attualità sul quale è ormai diventato difficile discutere in armonia, senza che la propria opinione venga stigmatizzata. Cercherò di affrontarlo nel modo più delicato possibile. Prima però mi sento in dovere di fare una premessa un pochino più polemica. Spero me la vogliate concedere. 

In una società libera, ognuno può pensare ciò che vuole. Non è costretto a "credere nella scienza" o nella religione. Può farsi un'opinione approfondendo un argomento, ascoltando semplicemente le proprie sensazioni, oppure fidandosi di chi meglio crede: un amico, un guru ma anche uno scienziato diverso da quello proposto dalla TV. Insomma, in una società libera tutti possono pensare ciò che vogliono. Giusto o sbagliato che sia, per gli altri. 

A questo discorso si può obiettare che ci sono comunque delle regole da rispettare. È vero, com'è vero che se quelle regole sono impopolari, è previsto anche il diritto di protestare. Se preferireste vivere in una società ubbidiente, ordinata, dove la pensano tutti allo stesso modo significa che non vi piace la democrazia, che non ci credete. Anche la democrazia è una fede, c'è chi ce l'ha e chi no. C'è però un punto fondamentale. Se pensate che le decisioni debbano essere prese da "Tecnici" o "Illuminati" perché gli altri, quelli che chiamate "la gente", non capisce, siete voi a essere fuori posto in democrazia. 

A chi mi accusa di fare propaganda "No Vax" io rispondo: "Io i "No Vax" non sono sicuro di aver capito chi siano (come i fascisti) e quando vorrò saperlo non lo chiederò di certo a chi etichetta chiunque la pensi diversamente da lui. Inoltre, non accetto lezioni da chi fino ad oggi è rimasto ad ascoltare, senza spirito critico, la propaganda governativa, né da chi da due anni terrorizza ventiquattro ore al giorno il pubblico per convincerlo a prendere le decisioni giuste; o meglio, quelle che qualcuno crede siano giuste".  

Fatta la doverosa premessa cominciamo con il primo grafico, qui sotto, che rappresenta l'eccesso di mortalità complessiva degli anni 2019, 2020 e 2021 di una serie di paesi europei (per maggiori informazioni vedi qui).

Da questi dati si nota come sia il 2020 che, in misura minore, il 2021 (anche se non è ancora finito) abbiano avuto una mortalità eccessiva già maggiore di quella 2019, l'anno che ha preceduto la pandemia.

Tuttavia, rielaborando lo stesso grafico per fasce d'età, si scopre che per alcune categorie anagrafiche il 2021 è andato peggio, non solo del 2019 ma anche del 2020. È il caso dei 15-44 anni e, fino alla quarantesima settimana, anche dei 45-64 anni e 65-74 anni. 


La mia prima reazione osservando l'andamento di queste curve è stata di sorpresa, in quanto non mi sarei mai aspettato che, in questo confronto, l'anno in cui sono stati somministrati i vaccini che ci faranno tornare alla normalità sia andato, tutto sommato, abbastanza male. Ovviamente, quest'osservazione è di carattere generale e non insinua proprio nulla su cosa abbia causato nel 2021 un eccesso di mortalità, fino ad oggi, comparabile con quello 2020 e comunque già di molto superiore a quello del 2019.

Inoltre, può darsi che i dati proposti possano in qualche modo essere ingannevoli. Ad esempio che l'andamento possa essere influenzato variabili non considerate, oltre a quella dei vaccini, che li rendono non facilmente confrontabili. Escluderei tuttavia che il confronto 2020-2021 sia influenzato in modo significativo dalla diversa intensità del lockdown. Inoltre, dai grafici non mi sembra che la differenza emerga nella sola prima parte dell'anno, quella in cui i vaccinati erano ancora una minima parte della popolazione. È vero invece che per completare i dati manca ancora l'ultima parte dell'anno. Vedremo cosa succederà. 

Passiamo ora a un altro grafico. Qui trovate la fonte dell'immagine sottostante che mostra una correlazione positiva del 37,9% fra morti Covid per centomila abitanti e la percentuale di vaccinazioni per regione. Significa che per un punto percentuale di vaccinati in più si riscontrano 0,38 morti in più per centomila abitanti. 


Tuttavia, bisogna sempre ricordare che correlazione non significa causazione, nel senso che le due variabili considerate, in questo caso morti Covid e percentuale di vaccinati, possono essere indipendenti pur avendo una correlazione statistica significativa, oppure dipendere insieme da un'altra variabile o ancora ognuna di esse da più variabili non considerate nel grafico. Comunque, mi sarei aspettato che a un aumento di vaccinati corrispondesse una diminuzione dei morti per Covid. Purtroppo i dati indicano l'opposto. 

Nonostante quanto sopra riportato, io voglio sperare che i vaccini Covid siano quanto di meglio esista al mondo. Non vorrei mai che ai morti per una malattia che può, anche se raramente, essere grave si aggiungessero quelli, evitabili, di un errore di valutazione. 

Anche se non sono un virologo, e infatti non discuto di farmaci, terapie, proteine, ecc., credo mi sia permesso di commentare dei dati che reputo interessanti. Chi si accontenta della propaganda è libero di farlo. Gli altri sono liberi di approfondire. So di non essere depositario di alcuna verità. Provo solo a capire e poi, come tutti, mi faccio un'idea. Almeno fino a quando mi sarà concesso. Piaccia o meno agli altri. 

1 commento:

  1. L'articolo mi piace molto, soprattutto la parte iniziale in cui viene dichiarato il paradigma.
    Sono impaziente di conoscere l'analisi dei dati disponibili a fine 2021.
    Un sentito ringraziamento

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