lunedì 13 dicembre 2021

L'ipocrisia della retorica sugli investimenti che servono al Paese



Questo grafico è molto interessante. Rappresenta il PIL e le sue principali componenti. La fonte è Banca d'Italia. Essendo i valori di riferimento quelli del 2007 (ultimo anno precrisi) tutte le linee colorate partono da 100. Osservate che solo la linea verde, quella delle esportazioni, nel 2021 è più alta del 2007, mentre le altre componenti sono rimaste al di sotto. 

Ora facciamo un piccolissimo sforzo e ci occupiamo di una cosa chiamata identità di contabilità nazionale. Non c'è niente da preoccuparsi perché è una cosa piuttosto banale.

Y=C+G+I+(X-M)


Y è il PIL, cioè il reddito italiano. E' un'identità, perché è sempre uguale a:


C: i consumi privati
G: i consumi pubblici
I: gli investimenti
X-M: le esportazioni nette, cioè le esportazioni meno le importazioni.

Facciamo un ulteriore piccolo sforzo. Se spostiamo i consumi (privati e pubblici) e gli investimenti dall'altra parte dell'uguale, la nostra identità diventa:


Y-C-G-I=X-M


Ovviamente, spostando queste grandezze a sinistra dell'uguale esse cambiano di segno. È algebra elementare.

Ora, cos'è il reddito Y meno i consumi, C e G, se non il risparmio? Se guadagno 100 e spendo 80 mi rimane 20. Chiaro no? Quindi:


S-I=X-M


dove S sono i risparmi, dall'inglese savings.

Quindi, l'identità ci dice che se aumentano le esportazioni nette, cioè migliora la bilancia commerciale con l'estero rappresentata da X-M, per forza di cose, aumenta anche S-I, cioè diminuiscono gli investimenti o aumentano i risparmi. Dato che la bilancia commerciale italiana (X-M) è positiva, significa che il nostro paese sta finanziando il resto del mondo. 

Per avere più investimenti bisognerebbe aumentare le importazioni, cioè, in pratica, far crescere i consumi tramite una minore disoccupazione, redditi più alti, magari attraverso una minor tassazione.

Da questo si capisce quanto sia ipocrita la retorica mediatica, e governativa, sugli investimenti che servono al Paese. Se i nostri governi avessero voluto favorire gli investimenti (e la crescita) avrebbero fatto, nel corso degli ultimi anni, esattamente il contrario di quanto hanno fatto. 

E ancora, si capisce quanto è economicamente, ma anche politicamente, scorretto, e sconveniente, farsi finanziare dall'Unione europea, cioè fare debito estero non ripagabile in valuta nazionale, quando le risorse che ci servono per gli investimenti le avremmo già in casa, senza bisogno di chiedere niente a nessuno. E senza farci spiegare da nessuno quali progetti dovremmo sostenere. 


ADDENDUM del 15/12/2021

Mi hanno riferito che non è chiaro come mai "il nostro paese sta finanziando il resto del mondo". Quindi, mi soffermo su questo punto cercando di spiegare le cose nel modo più semplice.

Credo sia comprensibile per tutti il fatto che chi vende di più avrà più crediti. Giusto? In qualsiasi bilancio societario, se aumentano i ricavi, cioè le vendite, solitamente, aumentano anche i crediti verso chi ha acquistato. 

Ebbene, se la bilancia commerciale verso l'estero è positiva, cioè X è maggiore di M (X>M in matematica) verso chi aumenteranno i crediti? Verso l'estero, giusto?

Infatti, come potete vedere dal grafico qui sotto, che mostra la posizione patrimoniale dell'Italia verso il resto del mondo, osservando la linea nera, potete vedere come, nel corso degli anni, siamo passati da una situazione a debito (negativa) in cui eravamo finanziati più di quanto finanziavamo, ad una a credito (positiva) in cui finanziamo più di quanto veniamo finanziati. Chiaro ora?





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