mercoledì 9 febbraio 2022

Il debito pubblico acquistato dalla BCE è un finanziamento a tasso zero

Da diversi anni Banca d'Italia acquista, secondo i programmi stabiliti dalla BCE a favore dei paesi dell'area euro, un certo ammontare di titoli del debito pubblico italiano. Gli interessi che paghiamo per questo debito sono inferiori alle somme che Banca d'Italia versa, a sua volta, allo Stato sotto forma di dividendi e imposte.

Sul bilancio 2020 di Banca d'Italia leggiamo che il reddito derivante dai titoli di Stato, detenuti nell'ambito dei programmi d'acquisto stabiliti dalla BCE, è distribuito per intero alle banche centrali nazionali, le quali posseggono anche i titoli sui quali maturano tali interessi, a meno che il Consiglio di quest'ultima decida diversamente. Cosa peraltro mai avvenuta negli ultimi anni.  

Estratto del Bilancio Banca d'Italia 2020, pagina 39

Sempre nel bilancio di Banca d'Italia troviamo, per ogni anno, i dati relativi agli interessi attivi maturati sui suddetti titoli di Stato. Oltre a quelli acquisiti nell'ambito dei programmi della BCE, nella mia analisi, ho considerato anche i proventi legati ai titoli di debito pubblico detenuti ex lege 289/2002. 

Interessi attivi annuali divisi per programma d'acquisto. Valori in milioni di euro (Fonte: elaborazione dati bilanci Banca d'Italia dal 2010 al 2020)

Secondo l'articolo 38 dello statuto, Banca d'Italia distribuisce una cospicua parte dei suoi utili d'esercizio allo Stato. Al computo di quanto è percepito da quest'ultimo, oltre agli utili, vanno aggiunte le imposte pagate annualmente da Palazzo Koch.

Estratto dello statuto di Banca d'Italia del 15 febbraio 2016

Verificato dai bilanci di Banca d'Italia l'ammontare annuale degli interessi attivi percepiti dall'acquisto dei titoli del debito pubblico, per gli anni che vanno dal 2010 al 2020, e sottratto quanto versato da quest'ultima allo Stato osserviamo che la differenza è sempre stata a favore delle casse pubbliche.

Valori in milioni di euro
Calcolo su base annuale della differenza tra i ricavi per interessi attivi sui titoli acquistati da Banca d'Italia e i costi per dividendi e imposte pagati allo Stato. Valori in milioni di euro (Fonte: elaborazione dati bilanci Banca d'Italia dal 2010 al 2020)

Lo si vede dalle righe con i numeri in verde nella tabella sopra esposta. Essi rappresentano, in milioni di euro, la differenza tra:
  • la lettera "E": l'incasso totale dello Stato, a sua volta determinato dalla somma delle lettere "C" (dividendi) e "D" (imposte)
  • e la lettera "A": l'ammontare degli interessi, pagati da noi, e maturati annualmente sui titoli del debito pubblico acquistati da Banca d'Italia.  
Si consideri che gli interessi attivi sono una componente positiva del reddito della banca centrale. Quindi, ad un loro aumento (ceteris paribus) corrisponde un incremento dell'utile d'esercizio e pure dei dividendi, e delle imposte, a favore dello Stato. 

Pertanto, anche nell'area euro, fino ad oggi, l'acquisto di titoli del debito pubblico da parte della banca centrale è stata una forma di finanziamento priva di oneri per lo Stato. 

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