mercoledì 23 novembre 2022

Cottarelli, immigrazione e pensioni


Secondo il Sen. Cottarelli abbiamo bisogno di più immigrati per aumentare il numero persone occupate. Tuttavia, lo stesso risultato si potrebbe ottenere aumentando il tasso d'occupazione, che in Italia è tra i più bassi dell'OCSE.


Inoltre se, come immagino, il problema a cui allude è la sostenibilità del sistema pensionistico, allora converrebbe porre l'accento anche su un'altra questione. Perché è vero che l'ingresso costante di nuove forze giovani potrebbe compensare il progressivo invecchiamento dei residenti, ma è altrettanto vero che qualsiasi sistema pensionistico, e soprattutto quello di un paese che invecchia, ha bisogno di crescita per essere sostenibile. 

Nel nostro paese i salari reali sono al palo da trent'anni, proprio causa delle politiche che sostiene il Senatore: euro, flessibilità del lavoro, austerità, immigrazione. E se le pensioni le pagano coloro i quali lavorano, che sono in proporzione sempre meno, è difficile fare tornare i conti.


Infine, sebbene l'incremento della popolazione, in teoria, provochi un innalzamento complessivo del PIL considerando che gli immigrati tendono ad essere impiegati in lavori che gli economisti definiscono "a basso valore aggiunto" è improbabile che questi contribuiscano positivamente all'aumento del PIL pro capite, che è quello che conta.

Come per i capitali finanziari, anche per il capitale umano esiste una via interna percorribile, che però è normalmente trascurata.

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