La caduta del muro di Berlino ha lasciato un ricordo indelebile nella mente di chi
era già abbastanza grande da rendersi conto di cosa stava succedendo quel
giorno di novembre del 1989. Ma cosa sappiamo dei giorni successivi, soprattutto quelli che seguirono la riunificazione della Germania?
Il Professore Vladimiro Giacché, nel suo libro "Anschluss l’Annessione", ci fa
tornare indietro negli anni novanta, e ci racconta la riunificazione tedesca mediante una sequenza di fatti, testimonianze, e dati davvero impressionanti per chi
fosse rimasto fermo al luogo comune della generosità dell’ovest verso i
fratelli dell’est.
Infatti, i perni della riunificazione, secondo l’autore, sono stati: l’unione
monetaria, l’istituzione dell’ente a cui venne dato il compito di privatizzare
l’economia della ex DDR ( laTreuhandanstalt), e la pretesa da parte delle
banche di ottenere il pagamento dei “vecchi debiti” che le imprese dell’est
avevano nei confronti dell’ex stato socialista.
Ma andiamo con ordine.
Con la “concessione” del marco ai tedeschi dell’est, e la conseguente spropositata
rivalutazione dei prezzi interni, dal tramonto all'alba, le imprese orientali
perdettero gran parte delle esportazioni verso gli altri paesi del blocco
comunista. Inoltre, la quasi totalità dei prodotti della ex DDR finirono fuori
mercato a causa della maggiore competitività di quelli dell’ovest che, essendo rimasti con la loro moneta, non avevano subito nessuna perdita di competitività. Questo ha causato nei lander orientali il collasso dell’intero
sistema produttivo, e una disoccupazione che ancora oggi è più di quella dell’Ovest.
La Treuhandanstalt, ovvero l’ente che si è occupato della privatizzazione
dell’intera economia di uno stato (la ex Repubblica Democratica Tedesca) ha
rappresentato un buco nero di spreco di denaro pubblico, truffe ai danni dei
lavoratori, scandali, svendite di imprese e terreni. Un vero e proprio saccheggio
che mal si coniuga con la presunta efficienza teutonica, e che fa impallidire
persino le peggiori vicende economico giudiziarie italiane.
Dopo la loro privatizzazione, le banche dell’est (acquisite a prezzi ridicoli da quelle dell’ovest) hanno aumentato i tassi d’interesse e preteso
il pagamento, da parte delle imprese della ex DDR, dei debiti maturati durante
il periodo socialista. Queste somme, pur essendo erogate dalle banche, erano di fatto sempre state considerate alla stregua di partite di giro, ovvero dei
finanziamenti a fondo perduto da parte dello stato, che nel sistema socialista deteneva la proprietà di tutti i mezzi di produzione, comprese le banche.
Il libro racconta come le politiche imposte ai lander orientali abbiamo trasformato quelle regioni che, per quanto più arretrate dell'ovest, erano comunque sede di importanti complessi industriali, in un'area depressa, abitata da mano d'opera a basso costo funzionale al consumo di prodotti dell'ovest, il cui acquisto è ampiamente finanziato tramite la spesa pubblica. Una vicenda non molto differente da quella raccontata in un altro libro che consiglio vivamente di leggere, “Terroni” di Pino Aprile che racconta la questione meridionale nel nostro paese.
Infine, Vladimiro Giacché mostra come vi sia un parallelismo inquietante tra le politiche imposte all'ex Germania Est e quelle che oggi vengono “suggerite” ai paesi mediterranei in crisi dopo un’altra unione monetaria, quella dell’euro
Quanto sopra riportato, ovviamente, non è che una piccola parte di una storia in cui si racconta come i vincitori dell'ovest, sulla base del loro senso di superiorità, si siano ostinati nel voler cancellare ogni minima traccia della cultura dei vinti dell'est. E’ il racconto di come un’intera popolazione sia stata prima illusa, poi derubata, e in molti casi anche umiliata e punita, sulla base della propria appartenenza ad un regime ormai sconfitto. Di fatto, un’annessione. Come vi sentireste infatti voi, se oltre al lavoro, vi togliessero anche il vostro titolo di studio, o se veniste condannati per fatti precedenti la seconda guerra mondiale?
Il libro racconta come le politiche imposte ai lander orientali abbiamo trasformato quelle regioni che, per quanto più arretrate dell'ovest, erano comunque sede di importanti complessi industriali, in un'area depressa, abitata da mano d'opera a basso costo funzionale al consumo di prodotti dell'ovest, il cui acquisto è ampiamente finanziato tramite la spesa pubblica. Una vicenda non molto differente da quella raccontata in un altro libro che consiglio vivamente di leggere, “Terroni” di Pino Aprile che racconta la questione meridionale nel nostro paese.
Infine, Vladimiro Giacché mostra come vi sia un parallelismo inquietante tra le politiche imposte all'ex Germania Est e quelle che oggi vengono “suggerite” ai paesi mediterranei in crisi dopo un’altra unione monetaria, quella dell’euro
Quanto sopra riportato, ovviamente, non è che una piccola parte di una storia in cui si racconta come i vincitori dell'ovest, sulla base del loro senso di superiorità, si siano ostinati nel voler cancellare ogni minima traccia della cultura dei vinti dell'est. E’ il racconto di come un’intera popolazione sia stata prima illusa, poi derubata, e in molti casi anche umiliata e punita, sulla base della propria appartenenza ad un regime ormai sconfitto. Di fatto, un’annessione. Come vi sentireste infatti voi, se oltre al lavoro, vi togliessero anche il vostro titolo di studio, o se veniste condannati per fatti precedenti la seconda guerra mondiale?
Buona lettura.
Nessun commento:
Posta un commento