Oggi vi propongo questo breve video di un recente intervento di Mario
Monti alla trasmissione televisiva Agorà.
L’ex Presidente del Consiglio dei Ministri accenna alla teoria della
mobilità dei fattori. Quella che in economia afferma che capitale e lavoro si
distribuiscono nel modo più efficiente in un mercato completamente libero. La
sua (purtroppo nota) predilezione per la tassazione immobiliare nasce proprio
da quel concetto. Perché, se incentivi l’acquisto della casa, le famiglie si
sposteranno malvolentieri per andare a lavorare in un’altra regione (o paese).
Per Mario Monti, il capitale deve essere libero di muoversi, sia in
Italia che a livello internazionale (es. eurozona). In questo modo, i
lavoratori non potranno più permettersi di rimanere stanziali, ma dovranno essere
disponibili a spostarsi dove il capitalista (che è colui il quale dispone come
meglio crede del fattore capitale, e che ambisce a controllare anche di quello
del lavoro) ha deciso di investire in quel momento.
La mia prima considerazione riguarda l’opportunità di continuare a
mantenere un sistema internazionale che preveda una sempre maggiore libertà di
circolazione del capitale dato che, come abbiamo visto, questo comporta che chi
vuole lavorare debba adattarsi a rincorrere il capitale ovunque, con tutti i
problemi del caso: le barriere linguistiche, legali, culturali; ma anche la
disgregazione delle famiglie e le reazioni razziste delle popolazioni che si
vedono “invase” da lavoratori stranieri (o anche connazionali) a basso costo.
La seconda considerazione riguarda il fatto che, storicamente, gli
italiani sono un paese di migranti che si muovono sia sul territorio nazionale (da
sud verso nord) che all’estero (in Europa e nel mondo). Questo è stato vero in
passato e continua a esserlo anche oggi che siamo il secondo popolo per numero di emigrati in Europa. Ma a Mario Monti questo
non basta, e continua a considerare i suoi connazionali alla stregua di bamboccioni, come faceva anche un suo
illustre collega.
Il sistema che Mario Monti ha in mente non è nuovo. Sarebbe utile
ricordarcene, non solo ogni volta che salutiamo i nostri colleghi meridionali, che
sono il risultato dell’applicazione di un’area valutaria tutt’altro che ottimale (quella italiana) ma anche quando incontriamo la badante rumena dei nostri
nonni, la filippina che fa le pulizie in ufficio, il venditore ambulante
abusivo senegalese, e così via, fino ad arrivare al nord africano che lava i
vetri al semaforo. Beati tutti coloro i quali si credono migliori degli altri, perché
a loro Mario Monti rivelerà il suo concetto di uguaglianza. Lui non fa
distinzioni, siete tutti carne da macello allo stesso modo.
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